SABATO 8 FEBBRAIO
Teatro Comunale di Capannoli

L’Uomo Tigre

CON ANDREA KAEMMERLE

Fare teatro è arte molto antica ed ha i suoi Dei, i suoi Demoni , le sue regole mai svelate. In questa nuovissima produzione di Guascone Teatro si assiste alla rivolta di due “personaggi” che con le 100 repliche dello spettacolo LISCIAMI avevano fatto ridere e sognare pubblico e critica.
Adesso IL BABBO ed ORESTE pretendono uno spazio tutto loro, hanno deciso di ribellarsi al silenzio nel quale stavano finendo ed ecco che in una notte insonne 2 umanità opposte si confessano in modo comico e “squassevole” . Ecco che due eroi del liscio, due pensionati della sagra, due giramondo, due baccagliatori a prescindere dalla preda ; arrivano alla vecchiezza con decisioni opposte. Kaemmerle che li ha interpretati entrambi per 7 anni ha sentito il dovere di lasciarli vivere e di ascoltarli. Il risultato è sorprendente ed apre una nuova via di scrittura drammaturgica.

In una notte potrete sentire sulla pelle le folli conclusioni di chi ha vissuto senza mai tirarsi indietro da vizi , facili seduzioni e giudizi avventati. Un gioco molto allegro e sarcastico sulla provincia italiana e sull´essere padri con in cuore l´incertezza di un secolo imbarazzante e in pancia il sentimento di essere imbattibili come l´ UOMO TIGRE.

Spettacolo perfetto per figli, padri, zii, mamme, nonni, nipoti e cugini.
Altro piccolo passo nella comicità poetica nella tradizione di Guascone Teatro.

DOMENICA 9 FEBBRAIO
Piccolo Teatro Rossini di Casciana Alta

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CON STEFANO SANTOMAURO

SCRITTO DA STEFANO SANTOMAURO IN COLLABORAZIONE CON FRANCESCO NICCOLIN

Comunicare è diventato più semplice, più veloce, più efficace. La tecnologia ci ha cambiato la vita, in alcuni casi l’ha proprio stravolta. Cosa ha voluto in cambio per tanto benessere? Tutto. Gli studiosi della Columbus University calcolano che arriviamo a toccare il nostro smartphone 400 volte nell’arco della giornata. Si parte fin da giovanissimi, 11/12 anni, e stiamo con il cellulare in mano anche 6 ore al giorno. Numeri impressionanti. Si parla di “Sindrome di Capitan Uncino”: usare il solo pollice di una mano esclusivamente per lo smartphone quasi avessimo un uncino come il famoso pirata di James Matthew Barrie. Le nevrosi del nuovo millennio sono servite: sentire squillare il cellulare anche quando non lo fa, entrare nel panico se non si ha rete, svegliarsi la notte e controllare se sono arrivate notifiche. Sono questi, e molti altri, gli spunti che Stefano Santomauro e Francesco Niccolini hanno sviscerato e attraversato per poterli servire in questo monologo divertentissimo e cinico allo stesso momento. Spunti di riflessione, virate improvvise, situazioni al limite del paradosso prendono lo spettatore fin dai primi minuti e non lo lasciano sino alle ultime parole.L’abilità narrativa di Santomauro è straordinaria e, grazie al suo tipico tocco surreale, riesce a far di Like uno spettacolo che non lascia indifferenti. La regia è affidata all’attrice Daniela Morozzi che chiude un team davvero notevole..